Oggi siamo tornati nel Mjoifjordur e affronteremo la discesa del þverà (pronuncia Thvera), affluente di valle in riva sinistra del Fjardara, forra percorsa il giorno precedente. Questo torrente ha un carattere decisamente più verticale e più inforrato, una bella e rapida successione di calate che variano tra i 10 e i 50 m in ambiente severo, tra ampie guglie e stratificazioni.
La roccia non è il massimo da attrezzare ed a volte trovare un punto idoneo dove istallare qualcosa di sicuro non è facile mettendo a dura prova le nostre capacità di osservazione, ma come si suol dire chi cerca trova ed alla fine riusciamo a posizionare una serie di ancoraggi in punti strategici per scendere tutte le verticali, anche se a volte, purtroppo, un pò fuori dall’acqua.
Facile avvicinarsi a questo percorso, infatti sfruttiamo i tornanti di avvicinamento del Fjardara per poi attraversare una balza in leggera salita che ci conduce fino all’impluvio posizionato in un tratto pianeggiante, dove inizia la nostra esplorazione.
Il percorso presto si verticalizza e regala fantastici panorami, in particolare di fronte a noi si mostra in tutta la sua magnificenza la grande verticale di Prestagil, nostro probabile futuro obbiettivo, ma anche il fiordo di Mjoifjordur accarezzato da folate di vento che scompongono la superficie dell’acqua creando forme variopinte e voluttuose.
L’uscita dal torrente è facile , prima seguendo il rio e poi percorrendo i verdi e morbidi prati islandesi, le auto e la foto finale ci aspettano, anche oggi abbiamo portato a casa una bella discesa, 15 calate max 50m, purtroppo neanche un tuffo ma siamo ugualmente contenti della bella avventura.