E’ già passato un pò di tempo dal mio rientro in Italia dalla trasferta Marocchina, ma la voglia di raccontare l’esperienza è tanta e solo ora trovo il tempo per scrivere queste righe che narrano un viaggio durato 14 giorni.
Partiamo dall’Italia in 8, in realtà 2 componenti arrivano dalla Svizzera ma decidono di decollare con noi da Orio al Serio, nel tardo pomeriggio del 17 Marzo 2018. Giungiamo a destinazione Marrakech in serata, da li subito ci trasferiamo con pulmino privato nella zona di Setti Fadma, sarà la prima delle 3 location in cui faremo canyoning.
Per l’organizzazione di questo viaggio, ho voluto fare una sorta di esperimento diciamo “antropologico” e seguire quelli che erano stati i consigli di chi si era recato li in precedenza, per questo motivo, a differenza del solito, mi sono appoggiato a guide locali per la gestione della logistica, trasporti, e organizzazione uscite. Mi spiego meglio, data la scarsa quantità di informazioni reperibili sul web ci siamo appoggiati solo per la parte ” fuori forra” ad una guida canyon locale per facilitarci la vita negli avvicinamenti, uscite, trasporti interni, alloggi, una sorta di tour operator per la sola logistica. Di conseguenza non abbiamo noleggiato mezzi propri ma ci siamo fatti scarrozzare da mezzi local.
Posso affermare che da un certo punto di vista l’esperienza mi è piaciuta anche solo per una migliore ripartizione dell’economia che è andata a giovare a persone locali piuttosto che a multinazionali, dall’altra parte mi sono sentito molto vincolato ai modi e ai ritmi, caratteristici Marocchini, diciamo differenti dai miei.
L’area geografica di Setti Fadma è caratterizzata da montagne dai pendii piuttosto docili che solo a tratti creano vere e proprie pareti, da una geomorfologia stratificata e molto franosa, da queste osservazioni preliminari ci è ben chiaro da subito che sarà impossibile trovare forre profonde e continue, le continue frane e il tipo di roccia rendono impossibile una conformazione del genere.
Alloggiamo in un alberghetto dignitoso dall’ottimo rapporto qualità prezzo e dove, soprattutto, si mangia molto bene nome Le Perle D’ourica.
Dopo aver concordato con la guida un programma di 4 giorni,che prevedeva la discesa di 4 forre differenti in quell’area, siamo partiti alla volta della prima con l’ausilio di un Mulo anzi Mula per il trasporto dei materiali più pesanti. Dolo due ore e trenta di pittoresco trekking attraverso campi coltivati, piccoli villaggi e creste rocciose giungiamo alla partenza del primo percorso. Devo dire che tutto il gruppo è rimasto molto perplesso dal primo tratto di forra poichè dal contesto geomorfologico ( pendenza dei pendii, litologia, idrologia) era palese che non ci potesse essere che , forse, una passeggiata acquatica in quell’area….. Purtroppo i nostri timori erano più che fondati ed infatti ci sarebbero aspettate 3 ore ti trekking nel greto del torrente intervallato da 4 calate max 20 metri….. insomma una pena infinita anche perchè tutto ciò ovviamente con la muta addosso nella speranza che il canyon iniziasse, come da descrizione della guida…..
Alla fine del torrente ci troviamo finalmente un pò di verticalità, 4 calate in ambiente diciamo stretto con la massima verticale di 60 mt, peccato che questa parte del torrente fosse raggiungibile dal basso con soli 20 minuti di avvicinamento…… é ben chiaro a tutti che dobbiamo fare 2 parole con la guida per aggiustare il tiro dei prossimi canyon da fare…
Il giorno seguente ci promette verticalità! partiamo preso e grazie ad una navetta in jeap raggiungiamo un caratteristico villaggio di montagna dove gli abitanti, soprattutto i bambini, sono molto incuriositi dal nostro abbigliamento sportivo. La guida ci indica un colatoio che parte dalla cima della montagna dicendoci “quello è il vostro percorso verticale” inizialmente pensavo che si stesse burlando di noi, ma purtroppo non era uno scherzo! Il disappunto a quel punto è stato palese, oltre a non aver nessun tipo di interesse torrentistico era un percorso palesemente pericoloso data la morfologia delle rocce in cui era inserito e dalle numeroso tracce di frana che caratterizzavano i pendii circostanti! Gli abbiamo fatto notare la cosa e il fatto che non saremo mai entrati in quel fosso! Dopo un pò di trattativa, in Marocco è d’obbligo, ci accompagna in un torrente li vicino che, a detta sua, si componeva di soel 5 calate con buon scorrimento, meglio che niente ci diciamo vista l’ora ora mai vicina al mezzo dì!
Avvicinamento veramente fantastico inserito in ambiente maestoso con alte pareti e scorrimento d’acqua copioso che zampilla fuori da ogni anfratto della montagna. Cosa molto caratteristica il fatto di ritrovarci in mezzo alla transumanza di greggi di pecore che venivano accompagnate agli alpeggi in quota appena liberatisi delle nevi che quest’anno sono cadute copiose in tutta la zona dell’Atlante.
Pronti partenza via, il canyon è molto carino e soprattutto si può definire tale, ci troviamo nel percorso denominato: Assif n Talal n Tabount che alla fine dei giochi conta 10 calate max 50 mt, noi previdenti siamo attrezzati anche di trapano e ancoraggi vari ed è palese da subito che abbiamo fatto bene a portarceli dietro! L’attrezzamento della forra è abbastanza discutibile, alcuni ancoraggi li utilizziamo come partenze di mancorrente per poi istallare punti avanzati che agevolino il recupero e minimizzino gli sfregamenti, alcuni ancoraggi mal posizionati sono danneggiati dalle piene e vanno integrati o spostati, in definitiva sulle 10 calate ne riattrezziamo completamente 5 e integriamo un paio. La discesa è piacevole , soleggiata e con una buona portata d’acqua abbastanza fresca, ma non fastidiosa, il canyon si fa percorrere con piacere e riempe ottimamente una giornata che sembrava iniziata male!
La sera dopo cena esprimiamo esprimiamo la nostra volontà di andare a percorrere le Cascate di setti Fadma, attrazione turistica e segnalato da Descente Canyon come il percorso più interessante di quell’area. La guidaci fa notare che il percorso è interessato da una portata superiore al solito e che non è consigliabile farlo…. Motivo in più per andarci a ficcare il naso pensiamo noi!!
Il Percorso si trova a soli 800 mt dal nostro alloggio quindi al mattino partiamo direttamente a piedi in direzione Cascate di setti Fadma! l’avvicinamento è su comodo e gradinato sentiero turistico e in 45 minuti ci conduce alla partenza del percorso.
Il percorso è decisamente il più interessante ed morfologicamente interessante di questa area, è un vero canyon con pozze, mai profonde, ben lavorato dall’acqua, unico difetto un pò corto…. solo 12 calate!
Essendo un percorso interessato da percorrenza commerciale gli ancoraggi sono tutti presenti, 2 anche resinati, e posizionati con criterio. La portata dell’acqua, nonostante superiore alla media stagionale, si potrebbe aggirare tra gli 80 e i 100 lt sec, comunque sia nessun passaggio problematico riscontrato, anzi quel livello d’acqua ha reso la forra più interessante!
Esauriti i percorsi di maggiore interesse per l’area di Setti Fadma decidiamo di trasferirci nell’area meglio conosciuta come la Cathedrale. per raggiungere questa are montuosa meno civilizzata occorrono 5 ore di pullman e 2 di jeap, decidiamo quindi di fermarci una notte nella vicinanze di Beni Mellal. Il giorno seguente intramezziamo il viaggio scendendo un canyon di nome: Ait Issimur, il canyon è interessato da uno scorrimento esigua ma è molto profondo e cesellato nel calcare, assomiglia vagamente sia per morfologia che contesto ai canyon percorsi sull’isola Greca di Creta.
Curiosità durante il percorso incontriamo un folto gruppo di francesi intenti in un training di attrezzamento, gruppo che poi avremo rincontrato al rifugio sotto la Cathedrale e dove avremo trasmesso i giorni successivi. Nome del rifugio Gite D’etape La Cathedrale.
L’area geografica intorno alla Cathedrale è decisamente interessante e offre dei paesaggi molto molto belli, la Cathedrale non è altro che un grosso panettone di conglomerato rossiccio che si erge in mezzo ad una valalta circondata da altre montagne, sicuramente posto ideale per il trekking, la canoa e il Base Jump. Lo dico perchè abbiamo incontrato appunto 4 Base Jumper italiani e ne abbiamo seguito a tempo perso le peripezie.
Bene nuova area, nuovi canyon, anche la guida che ci cura la logistica è cambiata e non so se abbiamo fatto un buon cambio, Mohamed il suo nome non parla una parola di inglese ma solo francese o almeno così afferma…..
Partiamo subito con un canyon che ci descrivono caratterizzato da una portata d’acqua notevole ed in effetti di acqua ce ne era tra i 300 e 400 lt al secondo, il problema è stato che il canyon, inserito in un bel contesto, contava solo 4 calate e 300 mt di lunghezza, decisamente poco soprattutto proporzionato alla navetta, circa un ora, e al costo della stessa, 60€ per il gruppo!
Nel pomeriggio tentiamo, con poca fortuna perchè non troviamo l’entrata, di percorrere una forretta asciutta proprio sotto la Cathedral, forra di cui avevamo sentito vociferare dai francesi , e a quanto pare non avevamo capito assolutamente dove essa fosse andando a fare solo un bel trekking che però ci ha consentito di ammirare da posizione privilegiata del volo dei base jumper.
Ci è parso chiaro che anche questa nuova “guida” aveva l’abitudine di decantare eccessivamente percorsi dall’interesse limitato! capita subito l’andazzo abbiamo preso la palla in mano chiedendo di organizzare il trasporto per quella che da Descente canyon viene classificata come una delle 3 forre più interessanti di quest’area: Talmest
Il buon Mohamed, dopo aver sobbalzato sulla sedia afferma che è una forra molto molto tecnica, pericolosa e che ora ha tantissima acqua, bene diciamo noi e gli chiediamo di raccontaci quali siano i passaggi più impegnativi del percorso , ne viene fuori praticamente che i passaggi più pericolosi sono la prima calata e l’ultima che è un sifone che però con un pò di destrezza arrampicatoria risulta essere evitabile in riva sinistra. Bene decidiamo di entrare, in giorno precedente era entrato anche un gruppo dei famosi francesi intenti nel corso di attrezzamento e quindi lo aveva pure riattrezzato!!! culo grandissimo culo!!! Mohamed ci dice che ci accompagna su ma che declina ogni responsabilità, accettiamo il patto e prepariamo l’attrezzatura per il giorno seguente.
La mattina ci aspetta una navetta molto lunga, più di un ora, nel cassone di un pick up utilizzato in precedenza per il trasporto bestiame, definirei il viaggio caratteristico, il paesaggio è mozzafiato e dal cassone si intravede in lontananza il nostro canyon, quello che vediamo promette bene!
Arrivati a monte ci aspetta una quarantina di minuti a piedi un discesa per raggiungere l’inforramento e la partenza del canyon, la portata è copiosa, stimata non superiore ai 200 lt al secondo, la prima calata con armo piuttosto esposto è alta 50 mt ed è anche la più alta del percorso, si getta in una marmitta pensile completamente bianca, impossibile valutare la profondità della pozza, per poi continuare per altri 10 mt prima di arrivare in un corridoio inforrato ma pianeggiante. Il passaggio sembra piuttosto tecnico, io mi organizzo sull’ancoraggio mentre Luca scenderà ad affrontare il passaggio, ci mettiamo d’accordo sul da farsi in caso di necessità. ok lui è pronto e scende, passa dietro al flusso, arriva in pozza pensile…… esce da dietro cascata e ha il livello dell’acqua alle ginocchia!!!! ci mettiamo a ridere la pozza è completamente inghiaiata come del resto tutte quelle di questo percorso, questo fatto rende molto più semplice la progressione che viene affrontata senza difficoltà alcuna dal nostro gruppo.
Giungiamo infine al fatidico sifone finale, anche qui ci organizziamo con me sull’armo e luca che scende per primo, Luca era stato sorteggiato come UAP Uomo A Perdere del giorno!! Scende assicurato dall’alto, arriva al sifone e riesce agevolmente a by-passare l’ostacolo, supera i masso e scopre che l’acqua dopo la pietra sifonante gli arriva solo alle caviglie…. a quel punto parte un spontaneo Ma Vaff********* !!!!
Giunti alla fine del percorso ci aspettano una ora e trenta di ripido cammino per riguadagnare la sterrata dove ci attendeva l’auto per portarci a valle, galvanizzati dalla discesa decidiamo di riprovare a scendere la famosa forra sotto la Cathedral che avevamo mancato il giorno precedente.
Scendiamo a monte del massiccio di conglomerato e iniziamo la ricerca del percorso, impieghiamo più di un ora nella ricerca perdendo gradualmente quota fino a quando ci ritroviamo inaspettatamente sotto l’ultima verticale da 80 metri del percorso…. Caz*** lo abbiamo mancato anche questa volta!!!!da li abbiamo soprannominato il percorso la forra fantasma! In effetti trattasi di un colatoio inserto in un contesto maestoso e pittoresco dalle caratteristiche torrentistiche sbiadite ideale come tappabuchi per completare una giornata di torrentismo.
Il nostro programma originario prevedeva uno ulteriore spostamento nella zona di Taghia, scenario suggestivo ed isolato caratterizzato da due percorsi maestosi ed impegnativi uno dei quali prevede anche un bivacco. Purtroppo le copiose nevicate dell’inverno 2018 ha reso per noi decisamente impraticabile uno dei due percorsi e il secondo molto incerto poichè non si era a conoscenza delle reali condizioni neve in quell’area remota. La mia valutazione è stata quella di non poter investire altro tempo in quella regione solo per dei punti di domanda e quindi si è deciso di abbandonare questa area e rientrare in zona Marrakech.
Per alcuni componenti del gruppo questa decisione è stata obbligatoria poichè avevano organizzato il viaggio per una sola settimana di permanenza in Marocco. A Marrakech abbiamo fatto un pò i turisti e abbiamo aspettato l’arrivo di Stefano, noleggiato finalmente una auto che ci ha reso liberi e riposato un pò il fisico.
Ripartiamo in direzione su ammaliati dal racconto di una spettacolare forre scavata nel granito rosso!! La distanza è molta e cogliamo l’occasione per fare alcune tappe da turisti come ad Agadir.
Raggiungiamo la finalmente meta il paesino di Tafraut dove alloggeremo per 2 notti. prima di poter affrontare la forra dobbiamo studiare la logistica che impone una navetta di 10 km e un notevole dislivello, ma come diceva mio nonno con la lingua in bocca si va dove si vuole ed infatti, parlando con il gestore del minuscolo cafè posto nei pressi del parcheggio a monte, facciamo la conoscenza di suo fratello guarda caso tassista! concordiamo un prezzo equo e ci diamo appuntamento per il giorno seguente al parcheggio a valle. Puntualissimo il nostro passaggio arriva e ci conduce comodamente a monte belli freschi e pronti per una bella discesa! In effetti la discesa è veramente molto bella! alte guglie ci circondano belle pozze e finalemente acqua limpida!!! anzi limpidissima che ci permette pure di fare dei tuffi, 8 in tutto, i primi in terra marocchina!!!
La discesa del torrente Anerguy procede fluida, la scorrimento è esiguo , ma le pozze sempre limpide si susseguono non sempre in maniera continua, gli ancoraggi sono una nota dolente per il percorso, molto arretrati e poco efficaci con grandi sfregamenti. Dato che erano avanzati diversi ancoraggi abbiamo preso la palla al balzo per riattrezzare la forra in stile più moderno, in definitiva abbiamo riattrezzato tutte le calate tranne la verticale finale 160 mt frazionata in 4 punti.
Siamo stati costretti a desistere nel completare la nostra opera di riattrezzamento per un semplice problema meccanico…. il granito rosso ricco di ferrite ha inesorabilmente bruciato tutte e 4 le punte da 8 mm che avevamo nella sacca d’armo!! Quindi opera incompiuta ma meglio di niente!
Come al solito amo fare tiro un pò le somme dell’esperienza fatta e delle cose viste e quindi posso dire :
Il Marocco è un paese molto bello che vale la pena visitare, se andate per forre non abbiate grandi velleità , ma preparatevi ad accontentarvi dal punto di vista tecnico e di godere dei bei paesaggi. Per l’organizzazione del viaggio lasciate perdere le “Guide” Locali sono nel miglior delle ipotesi uno spreco di soldi! preparatevi ad essere elastici e a contrattare molto sui prezzi, a muovervi per tempo e chiedendo in giro troverete sicuramente qualcuno che vi può aiutare e supportare, il popolo Marocchino è comunque molto ospitale e disponibile, Ma chiedete sempre prima il prezzo del servizio che vi stanno offrendo e contrattate il prezzo se no fate la fine dei polli da spennare! Noleggiate una auto, le strade sono buone e la viabilità, al di fuori dei centri urbani, è buona. Diversificate nel vostro viaggio le attività da fare, oltre al torrentismo ci sono diverse interessanti discese di rafting e paesaggistici trekking.
Alcune foto al link:
https://www.facebook.com/pg/torrentismoCAIComo/photos/?tab=album&album_id=1613635372087611