Il secondo giorno alle Isole Faroe lo abbiamo dedicato alla ricerca di eventuali nuovi percorsi e ad un pò di sano turismo!
Ci siamo molto applicati all’esplorazione di tutto l’arcipelago, comodamente collegato con ponti e tunnel sottomarini, lo abbiamo girato in lungo ed in largo e siamo riusciti a trovare solo altri 2 percorsi, oltre a quello già citato, meritevoli di un approfonndimento cartografico. Purtroppo le condizioni meteo ed il forte vento hanno limitato molto l’uso del drone e quindi almeno per questi due ultimi percorsi ci rimarrà in testa un punto di domanda del tipo: dentro a quella spaccatura ci sarà stato poi una forra o solo un ravanamento? Lasciamo la risposta di questo quesito a qualche altro torrentista temerario.
La giornata è stata lunga ed un sacco di chilometri sono stati percorsi quindi è giunta l’ora di tornare verso casa per riposarsi e per prepararsi per il giorno dopo che sarà un grande giorno in quanto: si è deciso di esplorare !
Il giorno seguente ci dirigiamo verso la capitale ma lungo la strada principale posteggiamo l’auto presso una piccola piazzola, sarà il nostro punto di partenza e di arrivo per l’esplorazione di oggi.
Il torrente Dalain è una spaccatura profonda e verticale nella prima parte che diventa un lungo corridoio inforrato che termina con una cascata direttamente in mare nello stretto che divide l’isola di Vagar da quella di Streymoy.
La prima parte della discesa è caratterizzata da 3 calate in rapida sequenza che fanno perdere velocemente la gran parte del dislivello della forra, le pareti sono alte, nere, abbastanza strette, e piuttosto scivolose. Pur essendo solo in 2 approntiamo comunque due armi doppi collegati sui due dislivelli più alti: 35 + 15, .
La parte seguente del percorso è caratterizzata da cascate tra i 5 ed i 10 m separate da brevi tratti di marcia e vengono attrezzati con fix da 8 mm con piastrina e maglia rapida.
Arrivati a circa settanta metri di dislivello dal mare decidiamo di sforrare in riva sinistra per rimontare su ripido prato fino all’auto. La scelta è determinata dal fattore tempo, abbiamo da prendere la nave per l’Islanda nel primo pomeriggio, e dal fatto che non siamo sicuri di poter rimontare sulla scogliera qualora arrivassimo fino a mare.
La parte terminale del percorso comunque sembra procedere con lo stesso andamento della seconda parte descritta, cioè cascate sotto i 10 m di altezza intramezzate da tratti di marcia.
Ci riteniamo molto soddisfatti sia per essere i primi ad aver piantato uno spit, a fini torrentistici, sulle isole Faroe, ma anche per aver aperto la prima forra di Danimarca! Ora anche in Danimarca si può far Canyoning!!!!
Nella sezione profili vi è la descrizione ed il profilo di questa esplorazione.