Siamo arrivati alle isole Faroe in tarda serata, era quasi buio, appena scesi ci aspettava la ricomposizione dell’auto in assetto viaggio per poterci trasferire a Vestmanna, circa 30 km a sud rispetto alla capitale, meta logistica per i tre giorni che dedicheremo alla scoperta di queste isole misconosciute, ma molto caratteristiche.
Il mattino seguente ci dirigiamo sull’isola di Vagar, più precisamente a Gasadalur, nome che richiama vagamente luoghi citati nella trilogia di Tolkien, qui la nostra attenzione viene rapita dalla cascata terminale del torrente Delsa che con un balzo di quasi cinquanta metri si tuffa direttamente nell’oceano.
Il nostro interesse, oltre che paesaggistico, è ovviamente sulla valutazione della possibilità di armarla per una discesa torrentistica, ma valutiamo che essendo una sola singola calata poco senso avrebbe dedicare tempo, del poco che abbiamo, ad attrezzare una discesa del genere, per di più per poter risalire la scogliere necessiterebbe una lunga nuotata in nord Atlantico!!! e ci diciamo: “magari anche no!!”
Dedichiamo invece la tarda mattinata alla visita del lungo lago nei pressi di Vantsoyrar caratterizzato da avere anch’esso, nella parte terminale, una cascata di 30 metri di altezza che si getta in mare. Altro buco nell’acqua, se così si può dire , qui le condizioni avverse del mare rendono impossibile qualsiasi velleità esplorativa.
Tornado verso casa intravediamo sulla sponda opposta del fiordo qualcosa che potrebbe essere interessante, il torrente Dalain , una stretta fenditura che taglia profonda i pendii erbosi del fiordo di Vestmanna. le nostre indagini continuano recandoci a monte dell’impluvio da dove riusciamo ad intravedere con maggiore chiarezza le caratteristiche del percorso, la verticalità c’è, le cascate anche almeno 5 o 6 , per quel che riusciamo a vedere, e c’è pure un pò di scorrimento! Bene un primo possibile obiettivo lo abbiamo trovato! una possibile nuova bandierina su territori lontani ed inesplorati.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita via mare delle alte scogliere nei pressi di Vesmanna caratterizzate da molte grotte e faraglioni tra i quali l’agile capitano dell’imbarcazione, su cui siamo, si destreggia senza paura come se guidasse un carrello della spesa tra le corsie di un supermercato.
Anche qui intavediamo interessanti spaccature caratterizzate da un timido scorrimento di acqua, ma la logistica tra avvicinamento su terreni impervi e remoti e il rientro in barca rendono decisamente poco appetibili questi percorsi, come si suol dire il gioco non ne varrebbe la candela!
Si è fatta ormai sera ed è giunta l’ora di una buona cena! Questa sera si decide di cenare all’italiana con un bel risotto alla milanese fatto in casa! Inutile dire che dopo 2 giorni di cibo in nave… è risultato per tutti una prelibata leccornia!