Durante la seconda giornata dello stage di Ice Canyoning in Val Malenco un gruppo composto da 7 torrentisti ha disceso il torrente Cormor. Avvicinamento con navetta senza grossi problemi grazie alla presenza di 3 auto 4×4 che ci hanno permesso di utilizzare gli accessi canonici della forra, la presenza di neve non battuta sulla strada non asfaltata di accesso rende la navetta con auto normali impossibile, è possibile raggiungere solo il parcheggio situato 1 km sotto il rifugio di Campo Moro e da li a piedi direi circa 30 o 40 minuti.
Il Cormor è un torrente molto conosciuto poichè ha la rara pecugliarità di essere una forra piuttosto profonda seppellita da una paleo-frana che lo rende una percorso molto suggestivo quasi la trait d’union tra il Torrentismo e la Speleologia essendo per la grossa maggioranza del tempo sotto terra in condizioni di buio.
Il percorso si snoda varie e piuttosto continuo e la presenza di ghiaccio ci segue quasi per tutta la discesa diradandosi solamente nei tratti più scuri e profondi del canyon. La discesa è davvero suggestiva e resa più tecnica dalla presenza di numerose colate di ghiaccio che rendono la progressione sicuramente più lenta e attenta del solito.
Durante la discesa siamo costretti ad utilizzare il trapano in ben 2 punti per poter procedere in sicurezza:
- Nel primo caso approntiamo una partenza di un mancorrente arretrato per attraversare in obliquo una colata inclinata di ghiaccio che si trova sulla sommità di una calata da 20 mt
- il secondo chiodo (multimonti) lo istalliamo per superate la zona del sifone, ovviamente ghiacciato e inaccessibile, saliamo verso l’alto e verso destra attraverso cunicoli formati da massi incastrati per poi giungere alla sommità di un piccolo pozzo da 3 mt che sovrasta la sala subito dopo il sifone, utile anche per chi in stagione estiva non voglia immergersi in apnea per superare il facile sifone.
La parte terminale è sicuramente a più spettacolare e ci regala scorci maglifici di laghi e pozze interamente ghiacciate dove le varie sovrapposizioni del ghiaccio hanno formato dei caratteristici disegni, la progressione è facile con i ramponi e le immersioni in acqua molto rare.
Aver sceso il Cormor in quelle condizioni è un regalo molto bello che la natura ci ha fatto e che non sarà facile bissare purtroppo! Ma ci riproveremo sicuramente!
Grazie a tutti i partecipanti allo Stage che hanno aiutato a fare uscire molti spunti e idee che sono state messe in cantiere per il futuro, è bello vedere che sempre più gente non considera il torrentismo uno sport prettamente estivo, ma ha voglia di mettersi in gioco per provare sempre emozioni nuove in ambienti spettacolari e molto suggestivi che altrimenti sarebbe impossibile poter visitare.